Il Ftse Mib ha chiuso la seduta con un +0,55% a 22.331 punti.

Il principale indice milanese è sceso sotto il supporto tecnico dei 22.000 punti toccando un minimo di giornata a 21.918 punti, livello dal quale ha trovato la forza di recuperare tutte le perdite e passare gradualmente in territorio positivo. Tuttavia, la volatilità sui mercati resta elevata e il sentiment molto fragile, principalmente per la questione del protezionismo Usa.

I dati macroeconomici americani pubblicati nel corso del pomeriggio non hanno avuto un impatto particolare sui listini: la crescita del Pil degli Stati Uniti, nella lettura finale del 4* trimestre, è stata rivista al rialzo dal 2,5% t/t al +2,9% t/t, l'indice pending home sale Usa è salito del 3,1% m/m a febbraio attestandosi a 107,5 punti, mentre le scorte settimanali di greggio sono risultate pari a 429,949 mln di barili, in aumento di 1,643 mln di barili rispetto alla settimana precedente (+1,4 mln il consenso).

In un clima di incertezza mista a prudenza il settore delle utility ha performato molto bene: Terna +4,77%, Snam +4,66%, Enel +3,71%, A2A +2,41% e Italgas +1,75%.

Tra i bancari Unicredit +1,29%, Intesa Sanpaolo +0,91%, Ubi B. +0,73%, Mediobanca +0,48%, Banco Bpm +0,23% e Bper -0,53%.

In rialzo Telecom I. (+0,74% a 0,767 euro) mentre le azioni di

risparmio hanno segnato un +1,42% a 0,67 euro. Bernstein pensa che la

conversione delle azioni di risparmio Telecom I. in ordinarie sia la cosa

giusta da fare, una mossa che garantirebbe dei benefici a tutti gli

azionisti, fatta eccezione per Vivendi.

In rosso Stm (-5,32% a 18,06 euro) che ha pagato i forti cali di ieri

dei tecnologici Usa.

Sul resto del listino si segnala Igd (+9,63% a 7,978 euro) su cui

Societe Generale ha alzato la raccomandazione da hold a buy, con prezzo

obiettivo che passa da 11,1 a 11 euro. Gli analisti hanno evidenziato le buone prospettive nel retail italiano.

Molto bene anche Ivs (+0,71% a 11,3 euro), leader in Italia e secondo gruppo in Europa nella ristorazione automatica, grazie ai risultati del 2017 che hanno evidenziato una crescita a doppia cifra.

In negativo invece B.Mps (-2,32% a 2,48 euro) che ha proseguito il trend ribassista delle ultime settimane innescate dai risultati del 2017,

pubblicati lo scorso 9 febbraio (quando l'azione valeva 3,78 euro).

In forte calo Fincantieri (-14,49% a 1,216 euro). A catalizzare le

vendite è stato il giudizio di Kepler Cheuvreux, che ha ridotto la

raccomandazione sul titolo da buy a hold, con prezzo obiettivo a 1,45

euro. Gli analisti sottolineano che i target del piano al 2022 sono

sostanzialmente in linea alle attese, fatte eccezione per l'Eps piú basso

delle previsioni.

sda

susanna.scotto@mfdowjones.it

 

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March 28, 2018 11:55 ET (15:55 GMT)

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