Un piede nell'ecommerce di cibo fresco al dettaglio per cercare di porre un freno ai prevedibili contraccolpi causati dalla chiusura dei ristoranti.

Longino & Cardenal fa di necessità virtù e trasforma in chiave di volta della sua strategia una soluzione emergenziale approntata nelle ultime settimane, mentre il proprio settore di sbocco - quello dei ristoranti d'altissima gamma - si è trovato costretto ad abbassare le saracinesche.

"Con la chiusura dei ristoranti, situazione molto simile in ogni parte del mondo in cui operiamo, il nostro fatturato si è praticamente azzerato", ha raccontato l'a.d. Riccardo Uleri nel corso di un Investor Day che si è svolto via web. Cercando di salvare il salvabile, l'azienda si è domandata in che modo avrebbe potuto smaltire il proprio magazzino e ha pertanto deciso di accelerare i tempi per dare vita a un sito di e-commerce attraverso cui vendere al dettaglio il 'fresco' d'alta gamma che rappresenta il cuore dell'offerta. "Abbiamo iniziato con un gruppo via Facebook per poi evolvere a un sito di e-commerce vero e proprio che abbiamo avviato a Pasqua e che ora ci permette di raccogliere ordini dai consumatori privati", ha spiegato il capo azienda.

"Il ticket medio degli ordini è molto alto" rispetto alle previsioni iniziali, ha ammesso Uleri. "E' superiore ai 200 euro". Un riscontro più che positivo che porta la società a ragionare sull'opportunità di rendere stabile l'iniziativa.

A dire il vero, il progetto legato all'e-commerce b2c era già in fase progettuale da tempo, ma come spesso accade le situazioni emergenziali costringono ad accelerare i tempi. "Fino a oggi non ero a conoscenza di piattaforme di e-commerce che avessero conseguito grandi successi nella vendita di cibi freschi", riconosce il top manager. "Questa crisi ha tuttavia stravolto gli scenari, con il risultato che anche i consumatori più restii ad acquistare online hanno iniziato a farlo. E c'è da scommettere che anche a crisi terminata non torneranno sui loro passi".

La vendita di cibi freschi al dettaglio via web ha così consentito a L&C di accusare "impatti abbastanza limitati, grazie anche alla nostra logistica molto ben organizzata e a una rete di distribuzione preparata anche a rispondere alla domanda di investitori privati. Del resto", ha sototlineato il numero uno dell'azienda, "la nostra specializzazione consiste proprio nel fornire piccoli lotti con frequenza ai ristoranti: un tipo di lavoro non dissimlie dall'ecommerce".

Anche nel canale di sbocco più tradizionale si intravedono comunque schiarite all'orizzonte. "Lo percepiamo da quanto sta accadendo in alcuni ristoranti nostri clienti ad Hong Kong", dove i picchi dell'emergenza sanitaria sono stati superati anche dopo una seconda ondata di contagi. "Un vero e proprio lockdown non c'è mai stato, ma negli ultimi giorni - dopo Pasqua - la città lavora in uno scenario che sta lentamente ripartendo". In questo quadro, ha sottolineato Uleri, "i primi ristoranti a ripartire sono stati proprio quelli gourmet, abituati già ad avere distanziamento tra i tavoli" e come tali già in linea con le nuove disposizioni delle autorità. "E' una grande speranza per noi".

ofb

 

(END) Dow Jones Newswires

April 20, 2020 09:54 ET (13:54 GMT)

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