Finanza: venture capital italiano a caccia di startup green (MF)
20 April 2023 - 9:37AM
MF Dow Jones (Italian)
Il venture capital italiano sale sul treno della transizione
energetica. "Un investimento anti-ciclico, perché di tecnologie a
supporto della transizione c'è bisogno a prescindere dal contesto
macro". Così Francesco De Michelis, ceo di Mito Technology, è
intervenuto ieri al VeM Talk di Aifi e Liuc-Business School,
riporta "MF", nel corso del quale è stato fatto il punto
sull'andamento del settore del venture capital in Italia nel corso
del primo trimestre.
Un inizio di 2023 difficile in cui, orfane di operazioni sopra i
100 milioni di euro, le startup con sede in Italia hanno ricevuto
investimenti per 158 milioni, in forte flessione dai 420 del primo
trimestre del 2022. Considerando anche le realtà estere con
fondatori italiani, il bilancio arriva a 291 milioni, spalmati su
54 round.
"Una frenata fisiologica", commenta Matteo Bonfanti, partner di
Kairos sgr, "anche perché nel medio periodo, quello che davvero
interessa all'industria, il venture è in forte crescita". La
contrazione in atto invita a guardare "a tre forme di
sostenibilità: di bilancio, per cui è importante leggere con
attenzione l'ultima riga dei conti economici, e quindi gli utili;
delle valutazioni, che prima della frenata economica del 2022 erano
spesso diventate eccessive; e ovviamente quella ambientale".
Un megatrend che riguarda tutte le startup tanto che, ha
specificato De Michelis, "per arrivare agli obiettivi di
decarbonizzazione almeno il 50% delle tecnologie che serviranno
ancora non sono state sviluppate, quindi anche il venture capital
early stage diventa fondamentale".
Numeri alla mano, nel 2022 alle startup della transizione green
sono stati destinati oltre 400 milioni di investimenti -in forte
crescita dal 2021 quando erano stati meno di 300- soprattutto nei
verticali energia e ambiente, Ict e agrifood. "Nella green
transition, così come nel digitale, vediamo settori ben presidiati
e che lasciano ben sperare nonostante il primo trimestre negativo",
ha sottolineato Anna Gervasoni, direttore generale Aifi.
"Ci sono tutte le caratteristiche", ha aggiunto, "per essere un
attore rilevante nel mercato del venture europeo: magari più
piccolo di altri Paesi, ma molto specializzato in nicchie
imprescindibili per le grandi rivoluzioni in atto".
Un ruolo rilevante nella partita sarà giocato da Cdp Venture
Capital sgr. Pietro Maranzana, head of Pnrr Funds della divisione
che all'interno di Cassa si occupa di investire in startup, ricorda
il ruolo dei due fondi Digital e Green Transition, dalle dotazioni
rispettive di 300 e 250 milioni di euro.
Il secondo in particolare "è dedicato all'investimento in
startup che abbiano un impatto climatico positivo in cinque
sotto-settori: storage di energia, rinnovabili, efficientamento
energetico, economia circolare e mobilità sostenibile". Il veicolo
può investire a partire da un milione, "quindi su startup il cui
ciclo di vita sia già un po' avanzato".
Caratteristica importante è che "nei round si dovrà sviluppare
una raccolta di capitali di terzi significativa", facendo sì che
Cdp Venture costituisca il perno di un ecosistema al quale
partecipino, sempre più numerosi, gli attori dell'industria.
C'è già chi da tempo sta lavorando in questa direzione, come
Intesa Sanpaolo. Luca Pagetti, director e responsabile di
finanziamento e crescita delle startup nell'ambito dell'Innovation
Center della banca, ha posto l'accento sul concetto di economia
circolare: "un'iniziativa che va oltre la sostenibilità. Oggi più
che mai Italia e Ue dipendono da materie prime che sono scarse: noi
abbiamo intrapreso il percorso già da tempo, puntando a un modello
economico che costruisca valore senza distruggere le risorse
naturali di cui ha bisogno".
gug
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April 20, 2023 03:22 ET (07:22 GMT)
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