Mediobanca: Nagel smonta le tesi di Delfin (MF)
13 Oktober 2023 - 9:34AM
MF Dow Jones (Italian)
ROMA (MF-NW)--Incassata la promozione del proxy advisor Iss che
ha consigliato agli investitori istituzionali di votare per la
lista del consiglio, Mediobanca si prepara a smontare le tesi di
Delfin negli incontri con gli azionisti in vista dell'assemblea del
28 ottobre che dovrà rinnovare gli organi sociali.
Con una presentazione ad hoc, scrive MF-Milano Finanza, la
cassaforte lussemburghese della famiglia Del Vecchio presieduta da
Francesco Milleri si è rivolta mercoledì ai soci della merchant per
chiedere il supporto alla propria lista di minoranza (lunga).
Cinque nomi che potrebbero invece essere i più votati (entrando
tutti nel nuovo board), visto che il primo azionista Delfin può
contare sul proprio 19,74% di partenza, a cui si sommerà il 9,9%
del costruttore romano Francesco Gaetano Caltagirone. Nel paper, la
holding ha spiegato che la composizione della propria lista è
l'occasione per rinnovare realmente il board, una rosa che riflette
maggiormente la struttura proprietaria dell'istituto e gli
interessi di tutti gli azionisti. Posizione che nei briefing con
gli investitori viene confutata.
Ricordando innanzitutto come Delfin per gli accordi presi con la
Bce sia soltanto un investitore finanziario, l'istituto sta
spiegando infatti che la rappresentanza proporzionale in un
consiglio a 15 corrispondente a una quota del 20% del capitale
equivale a tre consiglieri. E non certo a cinque, numero di
rappresentanti che invece Delfin mira ad inserire totalmente in
cda.
Nel paper Milleri ha rivendicato poi il ruolo della holding
nella buone performance della banca da fine 2018, da quando cioè
Delfin è entrata nel libro soci. Ma oltre a ricordare come la
cassaforte dei Del Vecchio non abbia mai espresso un proprio
consigliere e dunque sia mai stata nella posizione di contribuire
attivamente ai risultati, il management sta facendo vedere agli
azionisti, numeri alla mano, come il buon andamento del business
della merchant duri invece da almeno un decennio.
Una voce su tutti: dal 2013 i tassi di crescita medi annui dei
ricavi viaggiano intorno al +7%, battendo i competitor sia italiani
(+1%) che europei (+2%). Ancora. Delfin ha sottolineato come la
propria lista «non intende porsi in competizione con quella di
maggioranza», ma punta a «introdurre nel consiglio il valore di un
cambiamento costruttivo». Ma Mediobanca sta spiegando come invece
le reali intenzioni di Delfin, anche sulla base di documenti
pubblici, siano poco chiare, come anche il cambiamento che si vuole
promuovere. Il risultato è che alla fine la lista del board possa
risultare seconda, nonostante il track record nei risultati.
Piazzetta Cuccia sta facendo anche notare come nelle trattative dei
mesi scorsi per la partecipazione di Delfin alla lista del
consiglio una delle prime richieste arrivate da Milleri è stata
quella di creare un comitato ad hoc per la revisione del piano
strategico, organo da far presiedere proprio ad un consigliere
della holding. Una richiesta non certo coerente con l'intenzione di
chi non vuol porsi in competizione con l'attuale guida della
banca.
red
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