F.N.Mi: Gibelli (pres), il binario non è morto (Mi.Fi.)
06 November 2023 - 9:16AM
MF Dow Jones (Italian)
MILANO (MF-NW)--A pochi mesi dal rinnovo del consiglio previsto
in occasione dell'assemblea di bilancio nella primavera del
prossimo anno, arrivato alla fine del terzo mandato il presidente
esecutivo del gruppo Fnm, Andrea Gibelli, riflette con MF-Milano
Finanza sul percorso di crescita che il gruppo lombardo della
mobilità sostenibile ha imboccato negli ultimi nove anni.
"Da quando sono arrivato, nel 2015, abbiamo enormemente espanso
il perimetro e abbiamo anche scalato le classifiche fino a essere
inclusi tra le principali 50 società green del mondo secondo
Sustainalytics", spiega. Numeri alla mano, confrontando con le
evidenze del conto economico di fine 2022 l'ultima chiusura di
bilancio prima del suo arrivo al timone della holding di piazza
Cadorna - ossia il 2014 - i ricavi sono più che raddoppiati
passando da 301,1 a 677,6 milioni, mentre la redditività lorda è
quasi quintuplicata a 187,2 milioni rispetto ai 38,3 iniziali. Il
tutto a fronte di un utile netto più che triplicato a 68,5 milioni
(21,1) che si è tradotto in un contestuale aumento dei dividendi
(da 14 a 23 centesimi d'euro per azione) distribuiti ai soci, primo
tra tutti la Regione Lombardia che controlla il gruppo con il 57,6%
delle quote seguita dal Mef che attraverso le Fs ne detiene il
14,7%.
Gli sforzi sono oggi concentrati in particolare sul fronte
green, dove il gruppo è impegnato principalmente su due progetti.
Il primo è quello relativo alla cosiddetta H2iseO Hydrogen Valley,
una catena del valore industriale basata sull'idrogeno che
culminerà con la realizzazione di un sistema di mobilità
sostenibile in Val Camonica, lungo i 103 chilometri della linea
ferroviaria non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo. "Il progetto è
partito nel 2019, in forma sperimentale, prima ancora che arrivasse
il Pnrr che ora ne finanzierà parte dello sviluppo, 97,2 milioni.
Come si dice: la fortuna aiuta gli audaci", ammette Gibelli. Altri
80,1 milioni arriveranno da Palazzo Lombardia, sede della Regione,
"che come un buon padre di famiglia investe dove intravede il
miglior rapporto costi/benefici". Ulteriori 70,8 milioni verranno
investiti dalla stessa Fnm, per un totale di 248,1 milioni
d'investimento già finanziati sui 392,4 milioni complessivamente
previsti.
I fondi fin qui raccolti serviranno per acquistare dalla
francese Alstom sei treni, con l'opzione per comprarne altri otto,
e realizzare lungo i binari diversi siti di stoccaggio e
rifornimento per l'idrogeno che li alimenterà. Il piano è però più
ambizioso e punta a realizzare un'eccedenza di produzione che potrà
essere venduta -ad esempio- per alimentare l'industria pesante, le
centrali o i tir. "Entrare in questo business ha insomma un senso
più che altro industriale e lo si vedrà nel tempo", conferma
Gibelli.
La creazione della Hydrogen Valley è legata anche al fatto che
l'idrogeno "ha la caratteristica di poter essere prodotto in loco
da fonti energetiche green, il che potrà affrancarci dalla
dipendenza dall'estero. Un fattore che, in chiave geopolitica, è
tutt'altro che trascurabile", sottolinea il manager. Inoltre, la
progressiva diffusione dell'idrogeno come fonte di alimentazione
sta già comprimendo i costi di produzione. "Quando abbiamo avviato
la produzione di idrogeno il costo si aggirava attorno a 13 euro al
chilo. Oggi è sceso a 10 e pensiamo che entro 5-10 anni possa
ulteriormente diminuire". Essere della partita nell'idrogeno,
aggiunge Gibelli, estendendo il discorso a livello nazionale,
"significherebbe una volta tanto non rimanere alla finestra a
vedere cosa fanno gli altri e giocarsi l'innovazione in prima
persona".
Il secondo progetto che vede impegnata Fnm si chiama Fili e
riguarda la creazione di una super-pista ciclabile tra la stazione
di Milano Cadorna (utilizzando la formula del Ppp-Partenariato
pubblico privato) e l'aeroporto di Malpensa, oltre alla
riqualificazione di altre tre stazioni: Milano Bovisa, Saronno e
Busto Arsizio. "Il 50% degli investimenti sarà destinato a
interesse pubblico ed è la prima volta in Italia che si utilizza la
formula del Ppp per fare rigenerazione urbana", osserva ancora il
manager.
Per quanto riguarda l'area alle spalle del building direzionale
di piazza Cadorna a Milano, "l'obiettivo è realizzare una copertura
da 60mila metri quadrati sopra i binari, senza mai interrompere il
traffico ferroviario, nel frattempo, e creare una grande piazza
piantumata" che si collegherà idealmente con il limitrofo Parco
Sempione, uno dei principali polmoni verdi del capoluogo. La piazza
"si chiamerà Fabbrica dell'ossigeno e auspicabilmente il
procedimento per bandire la gara potrebbe essere avviato tra un
anno", ipotizza Gibelli.
L'attenzione per il green è solo l'ultimo segnale di un gruppo
che evolve di continuo e si rimette in discussione, come dimostrano
le riflessioni in corso sul trasporto pubblico locale (tpl). Il
post-Covid ha portato una sostanziale riluttanza dei colletti
bianchi a rientrare in ufficio, tendenza che "fa sì che il tpl non
sarà più prevalentemente un servizio per i pendolari, quanto
piuttosto dedicato al tempo libero", osserva Gibelli, che
sottolinea un ulteriore trend destinato a incidere sul settore. "Il
21% della popolazione lombarda che oggi si muove ha più di 65 anni:
ne consegue che il problema dell'accessibilità ai mezzi è un tema
abilitante di mercato. Se faccio fatica a salire su un bus a
gradini, non lo prendo e mi oriento verso qualche altra soluzione".
Di qui i cospicui investimenti sostenuti da Regione Lombardia
tramite Ferrovienord per alzare le banchine ferroviarie nelle
stazioni ad altezza dei treni, eliminando le barriere che limitano
l'accessibilità.
Sul fronte dei pagamenti digitali, infine, pochi mesi fa il
gruppo ha ottenuto da Bankitalia l'autorizzazione all'operatività
bancaria, lasciapassare che servirà "per sviluppare la piattaforma
che andrà a integrare i sistemi di pagamento per il cosiddetto
friendly travel", spiega ancora il presidente di Fnm. Servizi che
verranno gestiti attraverso una newco digitale, Fnm Pay, che il
gruppo ha creato in casa. "Il futuro è di chi detiene i dati, come
dimostra un tentativo di accordo strategico che provammo a
stringere con Google qualche anno fa: il nostro intento era mettere
assieme la loro geolocalizzazione con la nostra infrastruttura e
per farlo ci servivano alcuni loro dati per costruire il modello di
servizio. Non riuscimmo a trovare un accordo, di conseguenza ci
siamo mossi da soli con un progetto all'avanguardia".
red
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November 06, 2023 03:01 ET (08:01 GMT)
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