ISP Intesa Sanpaolo Spa

MILANO (MF-NW)--Intesa Sanpaolo chiude i primi nove mesi dell'anno con 6,122 miliardi di utile netto, in rialzo dell'85,3% dai 3,303 miliardi messi a segno nello stesso periodo del 2022. A trainare l'ultima riga di bilancio sono gli interessi netti consolidati, cresciuti del 65,5% a 10,651 miliardi. Scendono, invece, le commissioni nette che passano dai 6,697 al 30 settembre 2022 a 6,448 mld (-3,7%).

CET 1 A REGIME AL 13,6%

A fine settembre il costo del rischio annualizzato si attesta a 28 centesimi di punto, con un ammontare di overlay pari a 900 milioni di euro. Lo stock di crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore scende del 5,3% rispetto a dicembre 2022. L'incidenza degli Npl sui crediti complessivi è pari all' 1,2%, al netto delle rettifiche di valore, e al 2,4% al lordo. Ca' de Sass conferma solidità sul fronte patrimoniale, con un Cet 1 a regime pari al 13,6%, e coefficienti di liquidità ben oltre i requisiti normativi, con un Liquidity Coverage Ratio al 169% e un Net Stable Funding Ratio al 121%.

UTILE NETTO 3* TRIM A 1,9 MLD

Negli ultimi tre mesi, invece, l'utile della banca rallenta. Nel terzo trimestre 2023 Intesa mette a segno netto 1,9 miliardi di utile netto, contro i 2,266 miliardi registrati tra aprile e giugno 2023. Gli interessi netti tra luglio e settembre sono pari a 3,813 mld, in aumento del 6,4% rispetto ai 3,584 mld del secondo trimestre 2023 e del 59,7% rispetto ai 2,387 mld del terzo trimestre 2022. Le commissioni nette sono pari a 2,095 mld, in diminuzione del 5,5% rispetto ai 2,216 mld del secondo trimestre 2023. Il risultato dell'attivitá assicurativa ammonta a 419 milioni di euro, rispetto ai 459 milioni del secondo trimestre 2023 e ai 439 milioni del terzo trimestre 2022.

UTILE 2023 OLTRE 7,5 MLD

Guardando all'intero esercizio, Intesa prevede un significativo aumento del risultato della gestione operativa, derivante da una solida crescita dei ricavi trainati dagli interessi netti e da un continuo focus sul cost management, e un forte calo delle rettifiche di valore nette su crediti. Gli interessi netti, informa una nota, attesi pari a ben oltre 14 miliardi nel 2023 e in ulteriore crescita nel 2024 e nel 2025. Di conseguenza, l'utile netto per l'anno in corso è visto a oltre 7,5 miliardi di euro. La banca guidata da Carlo Messina si aspetta una solida patrimonializzazione, con un Common Equity Tier 1 ratio a regime pari nel 2025 a oltre il 14,5% ante Basilea 4, a oltre il 14% post Basilea 4 e a oltre il 15% post Basilea 4 includendo l'assorbimento delle imposte differite attive (Dta) che avverrá per la gran parte entro il 2028.

PIANO PROCEDE A GONFIE VELE

L'attuazione del Piano di Impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo e le iniziative industriali chiave sono ben avviate, con una prospettiva di utile netto per il 2024 e il 2025 superiore a quello previsto per il 2023. La banca prevede una forte distribuzione di valore, attraverso payout ratio cash pari al 70% dell'utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa, l'acconto di dividendo approvato oggi da circa 2,6 mld, un'ulteriore distribuzione per il 2023 da quantificare quando verranno approvati i risultati annuali, nei primi giorni di febbraio 2024, e un eventuale ulteriore distribuzione per il 2024 e il 2025 da valutare anno per anno.

OK CDA SU ACCONTO DI DIVIDENDO DA 14,4 CENT

A margine dei conti, il cda delibera la distribuzione di 14,40 centesimi di euro per azione, al lordo delle ritenute di legge, come acconto dividendi a valere sui risultati del 2023. L'ammontare totale dell'acconto è pari a 2.632.723.054,42 euro e rappresenta, in rapportato al prezzo di riferimento dell'azione registrato ieri, un dividend yield pari al 5,7%.

bem

emma.bonotti@mfnewswires.it

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November 03, 2023 09:15 ET (13:15 GMT)

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