Il Ftse Mib ha chiuso la seduta con un calo dell'1,24% a 22.011 punti.

Il principale indice milanese è stato penalizzato dall'apprezzamento del cambio euro/dollaro (1,2445) e dall'allargamento dello Spread Btp/Bund a 138,293 punti base che ha influenzato in modo negativo il settore bancario a piazza Affari: Banco Bpm -3,06%, Ubi B. -2,88%, Unicredit -2,37%, Mediobanca -1,83%, Intesa Sanpaolo -0,97% e Bper -0,88%.

Lo Spread Btp/Bund è aumentato principalmente per due fattori: primo, l'incertezza che resta sulla formazione del nuovo Governo italiano. Secondo, i timori relativi al fatto che per formare l'Esecutivo ci potrebbe essere un'alleanza tra i due partiti anti-establishment, ovvero il Movimento 5 Stelle e La Lega.

Le Borse americane (Dow Jones +1,51%, S&P 500 +1,21%) stanno invece effettuando un rimbalzo dopo le forti perdite dell'ultimo periodo. Il Ministero del Commercio cinese ha chiesto all'Unione europea di non ricorrere a sua volta a misure protezionistiche e si è detto disposto a comunicare e cooperare con l'Ue per affrontare il caos causato dai dazi Usa sulle importazioni di acciaio e alluminio. Ci sarebbero inoltre prove di dialogo tra America e Cina sull'accesso degli Stati Uniti ai mercati

cinesi, dopo una settimana di reciproche minacce di dazi.

A Milano Telecom I. ha chiuso la seduta in linea con il mercato (-1,4% a 0,7618 euro). Equita Sim, che ha confermato sul titolo la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 1,02 euro, sottolinea che in un articolo di stampa del fine settimana un portavoce del fondo Elliott ha espresso fiducia sull'a.d. di Tim Amos Genish.

In controtendenza Stm (+0,05%) e Tenaris (+0,26%), mentre Fca (-0,76% a 16,512 euro) ha mostrato una buona resistenza ai cali diffusi sul mercato. Secondo la stampa il gruppo è al lavoro sullo spin-off di Magneti Marelli, che potrebbe essere discusso dal Cda giá ad aprile.

Sul resto del listino si segnala Igd che ha guadagnato il 9,09% a 7,15 euro nel primo giorno dell'aumento di capitale.

Invariata invece Saras (a 1,839 euro). Dal sito della societá è emerso che il margine di raffinazione medio nell'area del Mediterraneo nella scorsa settimana si è attestato a circa 2,8 dollari al barile, in calo rispetto ai 3,1 usd circa dei sette giorni precedenti.

sda

susanna.scotto@mfdowjones.it

 

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March 26, 2018 11:59 ET (15:59 GMT)

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