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Chiusura in forte calo per p.Affari all'indomani dell'accordo nella maggioranza sull'indicazione di un rapporto deficit/Pil al 2,4% per il 2019.

Il target su cui l'Esecutivo ha trovato un'intesa infatti è ben oltre il 2% circa che sperava il mercato.

Pesante quindi Milano che a fine giornata cede il 3,72%. In forte allargamento lo spread, in area 265 bps.

Tiene invece Wall Street con gli indici americani che si muovono sulla parità.

Sul fronte macro da segnalare che l'inflazione nell'area euro a settembre, secondo la lettura preliminare, è cresciuta del 2,1% a livello annuale, in lieve accelerazione rispetto al 2,0% a/a di agosto e in linea con il consenso degli economisti.

Negli Usa invece le spese personali per consumi sono aumentate

dello 0,3% a livello mensile ad agosto, meno del consenso degli

economisti (+0,4% m/m). Il dato di luglio è stato confermato a +0,4% m/m.

L'indice di fiducia dei consumatori statunitensi elaborato dall'Universitá del Michigan, secondo la lettura definitiva di settembre, si è attestato a 100,1 punti, al di sotto della stima preliminare a quota 100,8 punti, ma sopra le attese del consenso a 96 punti.

Male le banche: Banco Bpm -9,43%, Bper -8,34%, Ubi B. -7,84%, Unicredit

-6,73%, Intesa Sanpaolo -8,44%, Mediobanca -6,15%, B.Carige -7,25%, B.Mps -5%.

In rosso anche Poste I. (-4,28%), Snam (-5,05%), Unipol (-5,31%) e Tim (-4,04%). In controtendenza solo Saipem (+0,68%).

Nel resto del listino forti vendite su Astaldi (-29,82%) dopo che il Cda ha valutato e deliberato di presentare, dinanzi al Tribunale di Roma, una domanda di concordato preventivo "con riserva" prodromica al deposito di una proposta di concordato preventivo in continuitá aziendale.

Tra gli altri titoli in controtendenza Chl (+10,43%) e Cft (+3,5%).

fus

(END) Dow Jones Newswires

September 28, 2018 11:45 ET (15:45 GMT)

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