RISULTATI AL 30 GIUGNO 2022 - Nel primo semestre 2022 il gruppo Recordati registra un aumento dei ricavi e dell’utile lordo, mentre si riducono i margini reported, per l’effetto dell’acquisizione di Eusa Pharma (1/4/2022), società britannica specializzata nelle malattie rare e oncologiche. Il gruppo ha infatti predisposto dei risultati rettificati per l’impatto degli oneri non monetari derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione di tale società. I ricavi consolidati sono saliti da 770,8 a 892,4 milioni (+15,8%, e +8,7% la crescita organica, al netto dell’acquisizione e dell’effetto cambi negativo) grazie al buon andamento di entrambe le divisioni, con una crescita superiore a quella dei mercati di riferimento nella Specialty and Primary Care. In particolare i ricavi in Italia sono saliti del 4,5% a 146,3 milioni e quelli internazionali, anche per effetto di Eusa Pharma, del 18,3% a 746,2 milioni. Per i soli prodotti farmaceutici le vendite sono salite del 16,4% a 867,7 milioni, con un incremento in Italia del 6% a 143,8 milioni, mentre all’estero spiccano i risultati degli USA (+48,4% a 118,5 milioni) e Spagna (+24% a 69,3 milioni). Per quanto riguarda i singoli farmaci, le vendite di Zanidip sono scese del 15% a 67,2 milioni) e quelle di Zanipress del 10,8% a 19,4 milioni, mentre si è registrato un balzo del 40,2%, a 51,5 milioni, per Eligard, e le vendite di farmaci per malattie rare sono complessivamente balzati del 43,8% a 260,4 milioni. Il costo del venduto è aumentato in misura superiore al fatturato (+30,1% a 267,9 milioni); in ogni caso l’utile lordo industriale è salito del 10,6% a 624,6 milioni, dato che include costi non monetari per 16,9 milioni per il rilascio della rivalutazione a fair value del magazzino di Eusa Pharma. L’utile lordo industriale rettificato sale così a 641,5 milioni (+13,6%). Le spese generali e amministrative sono aumentate del 24,9% a 50,9 milioni, quelle di ricerca e sviluppo del 22,4% a 99,3 milioni e le spese di vendita del 13,6% a circa 216 milioni. Inoltre vi sono stati altri oneri operativi balzati da 2,6 a 26,2 milioni. L’ebit è così diminuito del 7,22% a 232,3 milioni, e comprende costi non ricorrenti per 26,4 milioni (legati all’acquisizione di Eusa Pharma per 15 milioni, oltre a spese per ristrutturazioni organizzative e donazioni all’Ucraina); l’ebit rettificato, al netto dei costi non ricorrenti e dell’effetto derivante dal citato rilascio della rivalutazione a fair value del magazzino di Eusa Pharma, risulta invece in crescita del 9,4% a 275,5 milioni. Ante ammortamenti, l’ebitda ha registrato un progresso dell’11,5% a 334,9 milioni, dovuto alla crescita dei ricavi e all’efficientamento dei costi; l’ebitda/margin è stato pari al 37,5%. Il saldo negativo della gestione finanziaria è decisamente peggiorato, passando da 14,9 a 38,1 milioni; del resto, al 30/6/2022 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 1.469,1 milioni, in aumento rispetto ai 736,5 milioni del 31/12/2021, considerando che nel periodo è stata completata l’acquisizione di Eusa Pharma, perfezionata il 16/3/2022, sono state acquistate azioni proprie, al netto delle vendite, per 16,6 milioni, e sono stati pagati dividendi per 119,5 milioni. Nel periodo sono inoltre stati versati 54 milioni per immobilizzazioni immateriali, di cui 35 milioni a Tolmar International Ltd per il contratto di licenza relativo a Eligard. Il free cash flow al lordo delle componenti finanziarie è stato pari a 218,7 milioni (+6,9% rispetto al primo semestre 2021). Negli oneri finanziari del primo semestre 2022 sono peraltro presenti perdite su cambi (per lo più non realizzate e relative al rublo e al dollaro USA) balzate da 4,1 a 18,7 milioni, oltre a perdite nette da rivalutazione per iperinflazione per 4,7 milioni. L’utile ante imposte è così sceso del 17,6% a 194,2 milioni, e dopo imposte per 42,7 milioni (tax rate in forte aumento dal 12,1% al 22%) si è giunti a un utile netto di 151,4 milioni (-26,9%). L’utile netto rettificato (esclusi gli ammortamenti e le svalutazioni di attività immateriali e avviamento, gli eventi non ricorrenti, al netto degli oneri fiscali) è invece passato da 209,8, a 224,8 milioni (+7,1%).RISULTATI 2021 - Nell’esercizio 2021 il gruppo Recordati ha registrato un aumento sia dei ricavi sia dei margini e dell’utile netto, in linea con gli obiettivi dell’anno. I ricavi consolidati sono saliti da 1.448,9 a 1.580,1 milioni (+9,1%, e +11,4% a cambi costanti) e hanno beneficiano dell’acquisizione del prodotto Eligard (acquisito in licenza da Tolmar International Ltd.) per 85,3 milioni, in parte compensato da un effetto cambi negativo per 34,5 milioni. Al netto dell’acquisizione e dell’effetto cambi la crescita risulta pari al 5,6% e sconta le minori vendite di prodotti legati a patologie influenzali stagionali, per effetto della pandemia Covid-19, e la perdita di esclusività nel corso del 2020 dei prodotti silodosina e pitavastatina, mentre sono aumentate le vendite dei prodotti per il trattamento delle malattie rare (+20,2%), con un incremento significativo di Signifor e Isturisa che hanno contribuito ai ricavi per 126,6 milioni, insieme alla crescita del portafoglio metabolico. Positivo l’andamento del business Specialty and Primary Care tornato a crescere nel secondo semestre 2021. Per quanto riguarda le sole vendite farmaceutiche (+9,4% a 1.531,6 milioni, si è registrato un balzo negli USA (+44,4% a 176,9 milioni) e in Spagna (+43,2% a 120 milioni); bene anche la Germania (+12,6% a 152,9 milioni e la Francia (+5,3% a 151,7 milioni). Flessione del 3,1% a 258,2 milioni in Italia per minori vendite di farmaci su prescrizione, mentre le vendite in Russia, altri Paesi CSI e Ucraina si sono attestate a 99,6 milioni (-0,6%). Le vendite di principi attivi (chimica farmaceutica) si sono attestate a 48,5 milioni (-0,9%). Il costo del venduto è aumentato in misura inferiore ai ricavi (+5,1% a 427,7 milioni), dando luogo a un utile lordo industriale in aumento del 10,6% a 1.152,3 milioni, che ha beneficiato dell’aumento dell’incidenza dei farmaci per malattie rare e dell’apporto di Eligard. Le spese generali e amministrative sono salite del 16,1% a 84,5 milioni (rafforzamento della struttura per supportare la gestione di prodotti Signifor, Isturisa ed Eligard), quelle di ricerca e sviluppo del 13,6% a 166,1 milioni (maggiori investimenti nello sviluppo di prodotti per l’endocrinologia e maggiori ammortamenti per i diritti su Isturisa ed Eligard), e le spese di vendita del 13,6% a 396,4 milioni (royalties passive di Eligard e spese di distribuzione dovute ad Astellas prima dell’autorizzazione di vendita a Recordati di Eligard, oltre alla ripresa delle attività promozionali). Gli altri oneri netti sono balzati da 4,9 a 15,1 milioni, di cui 14,4 milioni non ricorrenti legati ad una riorganizzazione della forza vendite del business Specialty and Primary Care che ha comportato una riduzione del personale di 175 unità, in particolare in Germania e in Turchia. Comunque l’ebit è salito del 4,5% a 490,2 milioni, mentre prima degli ammortamenti (pari a 97,6 milioni) l’ebitda è aumentato del 5,8% a 602,3 milioni. In netto peggioramento il saldo negativo della gestione finanziaria, passato da 13,4 a 26,8 milioni in relazione a oneri su cambi per 5,8 milioni (proventi per 4,3 milioni nel 2020). Al 31/12/2021 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 736,5 milioni, in calo rispetto agli 865,8 milioni del 31/12/2020, considerando che nel periodo sono stati pagati 35 milioni a Tolmar International a seguito dell’accordo di licenza per Eligard e 14,5 milioni ad Almirall per i diritti su Flatoril, sono state acquistate azioni proprie, al netto delle vendite per esercizio di stock options, per 59,3 milioni e sono stati pagati dividendi per 216,7 milioni. Il free cash flow al lordo delle componenti finanziarie è stato pari a 469,9 milioni, in aumento di 87,6 milioni rispetto al 2020. L’utile ante imposte si è quindi attestato a 463,3 milioni (+1,7%); dopo imposte per 77,4 milioni (tax rate in diminuzione dal 22,1% al 16,7% per benefici fiscali non ricorrenti pari a 27,8 milioni derivanti dalla fusione inversa con le controllanti oltre alla rivalutazione del marchio “Magnesio Supremo” e il riallineamento ai fini fiscali del marchio “Reuflor” si è giunti a un utile netto di 386 milioni, l’8,7% in più rispetto ai 354,9 milioni di fine 2020. L’utile netto rettificato (esclusi gli ammortamenti e le svalutazioni di attività immateriali e avviamento, gli eventi non ricorrenti, al netto degli oneri fiscali) è invece passato da 410,4 a 424,6 milioni (+3,5%). Dopo l’acconto dividendo di 0,53 euro per azione pagato il 24 novembre 2021, il saldo di 0,57 euro per azione è in pagamento dal 25 maggio 2022, per un valore complessivo di 1,10 euro per azione. |