(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 22 nov - Il risiko bancario - unito alle promozioni di Moody's - si conferma al centro degli scenari di Piazza Affari, ancora in scia alla vendita lampo del 25% di Mps da parte del ministero del Tesoro avvenuta lunedì sera. Dopo lo scivolone della vigilia (-7,9%), con Rocca Salimbeni che si era allineata al ribasso al prezzo di vendita del Mef, oggi riparte il titolo di Mps che si colloca in testa al Ftse Mib con un guadagno del 2%. Sul resto del podio Banco Bpm (+1,9%) e Bper (+1,5%), proprio i due istituti che, secondo molti osservatori, sono gli indiziati principali per unirsi in matrimonio con la banca senese (ma entrambi finora hanno sempre smentito). +1,1% per Intesa Sanpaolo e Mediobanca, +0,6% per UniCredit.

Sul fronte M&A gli analisti di Equita ribadiscono che su Mps "nonostante la riduzione della quota di capitale in mano pubblica, nell'attuale contesto di mercato continuiamo a non vedere necessariamente l'M&A come uno scenario di breve termine per la banca, anche alla luce delle strategie dei principali soggetti candidati per un'eventuale aggregazione". Non solo. Considerando anche "il marcato miglioramento della performance operativa da parte di Mps e la capacità della banca operare stand-alone, in assenza di soggetti interessati, il Mef potrebbe dunque optare per un piazzamento di un'ulteriore quota, scaduto il lock-up di 90 giorni". In particolare, secondo indiscrezioni, in primavera il Tesoro potrebbe decidere di collocare tra il 10% e il 20% del capitale. E questo in attesa il 27 novembre della sentenza d'appello sul caso Viola-Profumo che, se dovesse concludersi con un'assoluzione, "potrebbe portare a un'ulteriore riduzione del petitum, con eventuali rilasci di riserve precedentemente accantonate".

Ma a sostenere le quotazioni del settore c'è anche Moody's che, in seguito alla revisione dell'outlook sul rating italiano a stabile (da negativo), ha rivisto l'outlook delle principali banche italiane, alzando quello di Banco Bpm e Mps. Per quanto riguarda l'istituto di Piazza Meda, il cui rating delle emissioni senior unsecured è migliorato di due "notch" a Baa2 (da Ba1), "riteniamo - proseguono da Equita - che l'azione avrà un impatto positivo sulle emissioni della banca, che con il doppio upgrade si posizionano adesso confortevolmente nella categoria investment grade". Idem per Mps (passata a Ba3 da B1), il cui prezzo delle obbligazioni "era già salito significativamente in seguito all'upgrade di Fitch di inizio novembre, tuttavia riteniamo che l'upgrade di Moody's possa fornire ulteriore supporto e ci aspettiamo un ulteriore miglioramento delle valutazioni".

Tra le altre promozioni, il broker segnala il miglioramento del rating delle emissioni subordinate di Intesa Sanpaolo a Baa3 (da Ba1), il peggioramento di quello (sempre relativo alle emissioni subordinate) di Unicredit a Ba1 (da Baa3) a causa di un minore volume atteso di emissioni AT1 e, infine, la revisione dell'outlook di Mediobanca a stabile (da negativo), con la conferma del rating di lungo termine a Baa1.

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