Banche: alla fiera dell'est (Mi.Fi.)
06 November 2023 - 10:24AM
MF Dow Jones (Italian)
MILANO (MF-NW)--Se il consolidamento bancario in Europa
Occidentale resta al palo, a Est si registra un'attività
decisamente più intensa. Solo nelle ultime settimane i due big
italiani, Intesa Sanpaolo e Unicredit, hanno messo a segno
aggregazioni nell'area balcanica.
La prima mossa, scrive MF-Milano Finanza, l'ha fatta Piazza Gae
Aulenti che ha annunciato una profonda riorganizzazione delle
attività in Grecia e Romania. La controparte dell'istituto italiano
guidato da Andrea Orcel è stata Alpha Bank, la seconda banca greca
che oggi ha una capitalizzazione di circa 3 miliardi di euro. In
prima battuta Unicredit fonderà la propria controllata rumena con
Alpha Bank Romania. Il gruppo di Orcel dovrebbe poi acquisire
dall'Hellenic Financial Stability Fund il 9% dell'istituto
ellenico. La mossa del gruppo guidato da Andrea Orcel non ha
sorpreso, non solo per la storica presenza di Unicredit in Est
Europa ma anche perché l'istituto aveva già messo sotto la lente il
mercato rumeno in cerca di opportunità. Nel corso dell'estate, per
esempio, il gruppo aveva corteggiato la controllata rumena di Otp
Bank, la principale banca commerciale ungherese.
La zampata di Intesa non si è fatta attendere. L'istituto
guidato da Carlo Messina ha annunciato l'acquisto della rumena
First Bank dal fondo di private equity statunitense J.C. Flowers
per un controvalore compreso tra 100 e 150 milioni. La preda è una
banca commerciale focalizzata sul servizio alle pmi e alla
clientela retail, con 40 filiali in Romania e un totale attivo di
circa 1,5 miliardi di euro. Negli ultimi anni, First Bank ha dato
priorità agli investimenti nella tecnologia digitale, sviluppando
una delle applicazioni di mobile banking più apprezzate del
mercato. Non si tratta di acquisizioni decisive per il
posizionamento internazionale dei due leader italiani, ma il trend
è certamente interessante. Perché oggi comprare nell'Europa
dell'Est?
Il primo elemento di attrattività è rappresentato dai margini di
crescita di alcuni di questi paesi. Nella sua nota per esempio
Intesa ha ribadito che la crescita del Pil rumeno supererà il 3%
nei prossimi due anni. Sono positive le prospettive di crescita
2024 anche per Ungheria (+2,8%), Repubblica Ceca (+2,6%), Polonia
(+3%) e Grecia (+1,9%), specie se comparate con il +0,8% previsto
per l'economia italiana dalla Commissione Ue. Rafforzare la
presenza in questi paesi può insomma rappresentare un vantaggio
competitivo per le banche.
L'altro elemento che gioca a favore di operazioni di m&a è
il consolidamento in atto in questi sistemi finanziari. Al tema è
dedicato un recente report di S&P Global Market Intelligence.
Secondo l'agenzia di rating americana, nel medio termine è
probabile un'accelerazione dei processi di m&a tra le banche
dell'Europa Centrale e Sud-orientale. Cosa alimenterà questo
processo? Requisiti patrimoniali più severi, digitalizzazione,
minacce informatiche e una crescita economica meno impetuosa
vengono descritti come i fattori decisivi per i prossimi uno o due
anni. Già nei primi mesi di quest'anno si è vista una certa
attività in molti paesi. La controllata rumena della Erste Group
Bank ha accettato di vendere le proprie attività in Moldova a Banca
Transilvania. La greca Eurobank ha annunciato la vendita delle
attività in Sebia a Aik Banka Belgrado.
Nel frattempo Bnp Paribas Personal Finance è uscita dalla
Repubblica Ceca e dalla Romania e sui suoi asset si è affacciata
Erste Ceská. Molte operazioni hanno interessato istituti russi,
storicamente molto radicati nei mercati dell'Europa centrale e
sud-orientale, ma costretti a ridurre la propria presenza dopo lo
scoppio della guerra in Ucraina.
Chi sta comprando di più? Una delle banche più attive dell'area
negli ultimi anni è stata l'ingherese Otp Bank, come dimostrano i
dati di Market Intelligence. L'istituto di credito ha recentemente
acquistato la slovena Nova Kreditna Banka Maribor ed è ora in
procinto di acquisire la Joint Stock Commercial Mortgage Bank
Ipoteka Bank con sede in Uzbekistan. Anche la Erste Group Bank ha
fatto parecchio m&a nella regione. L'istituto ha acquistato
portafogli di prestiti e nuove linee di business in alcuni mercati
chiave, tra cui Repubblica Ceca e Ungheria ed è attivo anche in
Slovacchia, Romania, Croazia e Serbia.
In termini geografici uno dei mercati più caldi dei prossimi
anni potrebbe rivelarsi la Polonia. Qui una serie di fattori, tra
cui i requisiti Mrel in vigore dal 2024 e il rallentamento
economico potrebbero aumentare la probabilità di fusioni e di
acquisizioni forzate per gli istituti con una posizione
patrimoniale più fragile. Per S&P anche Repubblica Ceca e
Romania resteranno attraenti dal punto di vista delle aggregazioni
bancarie, mentre l'Ungheria è attualmente il mercato meno
interessante della regione a causa del regime fiscale esistente,
della instabilità politica e della forte volatilità
macroeconomica.
red
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