ROMA (MF-NW)--Le penalità per un'uscita anticipata potrebbero erodere una parte significativa dei capitali, mentre i rendimenti minimi garantiti, specie quelli delle polizze più vecchie, potrebbero rivelarsi competitivi anche nell'attuale contesto di tassi d'interesse elevati.

Dopo otto mesi di blocco delle polizze Eurovita, scrive MF-Milano Finanza, dal 31 ottobre sarà possibile chiedere i riscatti dei prodotti Vita e per i 400 mila risparmiatori che hanno in portafoglio quei prodotti è tempo di riflessioni, analisi e buoni consigli. Il dato positivo è che la prima crisi di una compagnia Vita mai registrata in Italia, finita in amministrazione straordinaria, è rientrata e ora i clienti potranno riprendere la gestione ordinaria dei propri risparmi. A gestire la partita sarà Cronos, la newco guidata da Alessandro Santoliquido e destinata a rilevare il portafoglio di Eurovita fatto di gestioni separate e di polizze unit linked. Sulla sua stabilità finanziaria oggi non ci sono dubbi: a disposizione c'è un capitale di 240 milioni di euro versato da cinque big assicurativi con le spalle larghe, che sono diventate azionisti di Cronos, ovvero Generali Italia, Intesa Sanpaolo Vita, Poste Vita e UnipolSai, ciascuno al 22,5%, e Allianz con il 10%. Venerdì 27 ottobre il ministero delle Imprese e del Made in Italy, su proposta dell'Ivass, ha emesso il provvedimento di revoca dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività assicurativa e riassicurativa per Eurovita spa e di messa in liquidazione coatta amministrativa della compagnia e di Eurovita Holding.

È il passaggio finale per l'avvio di Cronos Vita, che rileverà le polizze a un prezzo simbolico mantenendo invariate caratteristiche e condizioni contrattuali. Ma ora valgono altre considerazioni. Se da una parte non si possono escludere scelte emotive dei risparmiatori desiderosi di toccare ad avere in mano i capitali congelati per mesi da Ivass per avere il tempo di predisporre il salvataggio, dall'altra è evidente che a tentare i clienti potrebbero essere i nuovi prodotti d'investimento arrivati sul mercato da quando i tassi d'interesse hanno preso a salire, dai Btp decennali giunti a ridosso del 5% a conti correnti e di deposito che ora promettono tassi accattivanti. Non è un caso nel primo semestre il sistema assicurativo abbia registrando deflussi netti, tra nuovi sottoscrizioni e riscatti, per 10,7 miliardi di euro. Cronos ha messo in conto tale eventualità, predisponendo un rete protettiva in base alla quale saranno le banche distributrici delle polizze Eurovita ad anticipare alla compagnia l'eventuale liquidità di cui avesse bisogno per far fronte alle richieste di riscatto, dandole la possibilità di portare fino a scadenza i titoli di Stato e i bond sottostanti le gestioni ed evitare minusvalenze. Una manovra che arriva a coprire i due terzi delle gestioni separate, pari complessivamente a 9 miliardi, e che sembra quindi decisamente ampia.

I clienti, come detto, dovranno però fare bene i calcoli. La prima considerazione riguarda il fatto che chi compra una polizza Vita lo fa generalmente con un orizzonte a medio-lungo termine e non guardando a fenomeni di breve termine. Analizzando più in dettaglio le gestioni separate (le unit sono a valore di mercato, con un patrimonio separato dalla compagnia) bisogna poi considerare i costi di un eventuale rimborso anticipato rispetto alla scadenza naturale del prodotto. Penalizzazioni che possono essere consistenti. Fare un'analisi complessiva del portafoglio della polizze della compagnia non è semplice, considerando che Eurovita è il frutto di una serie di acquisizioni realizzate dal fondo di private equity Cinven negli anni. Da Ergo a Skandia, con prodotti molto diversi tra loro, creati in periodi storici caratterizzati da condizioni di mercato differenti. Ma tutte le polizze tradizionali (gestioni separate) hanno penali più o meno costose in caso di chiusura del contratto prima della scadenza naturale. Nel caso della polizza «Pensieri Zero per te» di Ergo Previdenza, contratto di assicurazione a vita intera e premio unico, per esempio, il tasso di sconto applicato all'importo liquidabile per il riscatto anzitempo è del 3,5% nel caso in cui siano trascorsi almeno 5 anni dalla sottoscrizione, mentre sotto il quinquennio è del 3,75%. Mentre in Euro Gt di Eurovita è previsto un meccanismo in base al quale il costo percentuale medio annuo che grava sulla gestione separata scende dall'1,92% dei primi 5 anni fino all'1,54% degli ultimi 5 che servono per arrivare a 25 anni. In pratica, più si è fedeli alla polizza, meno è costoso il prodotto.

C'è poi da considerare il dato sui rendimenti minimi riconosciuti dalle polizze tradizionali. Quelle più recenti in genere assicurano solo la restituzione del capitale mentre le più vecchie arrivano in alcuni casi fino al 4%, o al 2% come per Euro Gt. Elementi che andranno tutti attentamente pesati nel caso in cui si fosse tentati dal riscatto prima della scadenza della polizze. In ogni caso bisogna considerare che si ha a disposizione tutto i tempo necessario per riflettere con calma senza necessità di correre a riscattare, fenomeno che rischierebbe di creare inutilmente problemi amministrativi a Cronos, la quale ha pubblicato sul sito cronosvita.it le risposte ai possibili dubbi dei clienti. Alcune delle 30 banche distributrici per ridurre il rischio di riscatti starebbero poi valutando di farsi carico di parte dei costi di gestione gravanti sulle polizze. Fattore, anche questo, che va evidentemente valutato prima di prendere una decisione.

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