l Consigliere Jean Paul Fitoussi è stato escluso in quanto Consigliere di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo S.p.A., al cui gruppo bancario appartiene Banca Imi S.p.A. e il ruolo di Presidente del Comitato Consiliare è stato svolto dal Consigliere Zingales, in quanto Consigliere indipendente più anziano per carica. Dal momento in cui il Comitato per il controllo e i rischi ha qualificato l'operazione in rassegna come operazione con parte correlata di maggiore rilevanza non vi sono state attività istruttorie nelle quali il Comitato per il controllo e i rischi e/o il Comitato Consiliare abbia dovuto essere coinvolto. Il Comitato per il controllo e i rischi e il Comitato Consiliare hanno escluso l'esigenza di nominare advisor propri sull'operazione qui riguardata, ritenendo che sulla medesima sia stato ottenuto dal management e dai soggetti esterni di cui il medesimo ha ritenuto autonomamente di


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Per completezza, e come descritto nella relazione degli Amministratori all'Assemblea, qualora questa non deliberi l'aumento di capitale entro il 28 febbraio 2014 Telecom Italia Finance avrà facoltà di procedere al rimborso anticipato delle obbligazioni, sulla base di un valore di rimborso pari al 102% del valore nominale, maggiorato degli interessi maturati, oltre a un ammontare pari all'85% della differenza, se positiva, tra il valore corrente e il valore iniziale di conversione, calcolati come da Regolamento.

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avvalersi un quadro informativo sufficiente per esprimere il presente parere ai sensi del Regolamento e della Procedura. Il Comitato Consiliare si è riunito il 4 dicembre 2013. In tale occasione sono stati informati delle conclusioni dell'attività del Comitato di controllo e rischi i membri del Comitato Consiliare non facenti parte del Comitato di controllo e rischi. Il presente parere, rilasciato ai sensi dell'art. 8, comma 1, lettera c), del Regolamento Consob n. 17221/2010, e dei punti 33 e 34 della Procedura, in nessun caso può essere assimilato a un atto gestorio. La valutazione e la decisione finali sul compimento e sui contenuti dell'operazione che ne è oggetto resta di competenza esclusiva del Consiglio di Amministrazione nella sua collegialità.

Interesse della Società L'interesse della Società all'operazione è stato illustrato nella relazione degli Amministratori sulla proposta di aumento di capitale riservato a servizio del Prestito (pubblicata in data 26 novembre 2013 e consultabile all'indirizzo internet www.telecomitalia.com/assemblea), a cui il Comitato Consiliare rinvia. In sintesi, l'interesse va individuato nell'esigenza di rafforzamento patrimonialefinanziario del Gruppo, che il management ha inteso perseguire altresì mediante la dismissione della partecipazione in Telecom Argentina nonché con ulteriori misure presentate al Consiglio di Amministrazione in concomitanza con il Piano Industriale 2014-2016. Il Prestito è dunque funzionale a: - incrementare la flessibilità finanziaria del Gruppo, riducendo al contempo le necessità di rifinanziamento e i relativi rischi; - consentire di fronteggiare con la necessaria prudenza la mutata situazione di rating e il passaggio a sub-investment grade, contenendo il downgrade a un singolo livello di rating; - garantire l'opportunità di valutare con maggiore tranquillità le opzioni per un'ulteriore riduzione del debito, in funzione anche dell'andamento aziendale.

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A fronte dell'individuazione dell'ammontare del fabbisogno di risorse in strumenti finanziari con contenuto di equity in un intervallo ricompreso fra 1 e 1,5 miliardi di euro, il Prestito è risultato la soluzione più efficace, in quanto ­ soprattutto là dove confrontato con strumenti alternativi offerti in opzione ­ esso consente (i) la minimizzazione dell'esposizione al rischio di mercato della Società, grazie alla peculiare rapidità del collocamento con modalità c.d. overnight, e (ii) la massimizzazione del prezzo di emissione (a premio, anziché a sconto, rispetto al corso di mercato al momento del collocamento del Prestito).



A opinione del Comitato Consiliare, il giudizio di merito sulla conformità del Prestito all'interesse sociale, già formulato dal Consiglio di Amministrazione ai sensi dell'art. 2441, commi 5 e 6, c.c. per giustificare l'esclusione del diritto d'opzione dei soci preesistenti, non cambia a fronte dell'integrazione dei presupposti di sussistenza di un'operazione con parti correlate in sede esecutiva, di collocamento presso la platea indifferenziata dei suoi destinatari.



Il Comitato Consiliare osserva altresì che, nel contesto del collocamento del Prestito, rispondeva, in particolare, all'interesse della Società la sottoscrizione delle notes da parte di investitori "outright" (fra cui si annoverano i soci stabili, diretti o indiretti) che ­ differentemente dagli investitori di tipo "hedge" ­ non avrebbero ricoperto la loro posizione di acquisto delle notes rivendendo azioni ordinarie della Società a pronti.

Convenienza dell'operazione Il Comitato Consiliare ritiene che la convenienza dell'operazione (i.e. dei valori ai quali si è sinora svolta e si svolgerà) debba essere valutata essenzialmente in termini di congruità del prezzo di conversione delle obbligazioni emesse nell'ambito del Prestito, vale a dire del prezzo di emissione delle relative azioni di compendio, oltre che del prezzo del Prestito medesimo. La congruità del prezzo di emissione dell'aumento di capitale a servizio del Prestito è stata peraltro fatta oggetto di specifica illustrazione in sede di relazione all'Assemblea dove, come per legge (art. 2441, comma 6, c.c.), sono stati descritti i

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criteri adottati per la sua fissazione e le ragioni della loro scelta, intrinsecamente connesse alla natura di mercato dell'operazione. A quelle considerazioni qui integralmente si rinvia. La metodologia di determinazione del prezzo di emissione adottata è stata basata pertanto, come è proprio della tipologia di strumento finanziario, su un criterio esclusivamente di mercato (e come tale "oggettivo"), rispetto al quale la presenza di parti correlate fra i sottoscrittori del Prestito non è (né è stata) suscettibile di determinare alcun effetto. Sul prezzo di emissione delle azioni di compendio da emettersi al servizio del Prestito è stata poi chiamata a opinare ­ come per legge: art. 2441, comma 6, c.c. e art. 158, comma 1, TUF ­ la società di revisione PriwaterhouseCoopers S.p.A., la quale in data 29 novembre 2013 ha rilasciato apposita relazione (c.d. parere di congruità). Nelle sue conclusioni essa esprime l'avviso, fra l'altro, che "l'approccio valutativo adottato dagli Amministratori ai fini della determinazione del prezzo di emissione delle Azioni di Compendio di Telecom Italia nell'ambito dell'aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione al servizio della conversione del Prestito Obbligazionario [...] sia adeguato, in quanto nelle circostanze ragionevole e non arbitrario, e che, in particolare, esso sia stato correttamente applicato per la determinazione del Minimum Conversion Price pari a euro 0,6801" (il documento è consultabile all'indirizzo internet www.telecomitalia.com/assemblea). Peraltro, al fine di disporre, in vista dell'Assemblea, della relazione di un terzo indipendente circa la congruità del prezzo di emissione delle notes nonché sugli effetti dell'esclusione del diritto d'opzione nell'aumento di capitale di compendio, il management della Società ha conferito l'incarico di redigere apposita fairness opinion allo Studio Tasca S.r.l. (che si è avvalso delle prestazioni del Professor Roberto Tasca, Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso il Dipartimento di Scienze Aziendali dell'Università di Bologna, e del Professor Francesco Corielli, Associato di Metodi Matematici dell'Economia e delle Scienze Attuariali e Finanziarie presso il Dipartimento di Finanza dell'Università Luigi Bocconi di Milano).

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Il Comitato Consiliare nella riunione del 4 dicembre 2013 ha avuto accesso a una versione preliminare dell'analisi dello Studio Tasca e alle relative conclusioni, che sono state illustrate dai due consulenti.



In particolare, da tale analisi risulta che anche l'emissione del Prestito è avvenuta a un valore congruo sotto il profilo finanziario, in termini di valorizzazione delle componenti fondamentali dello strumento (opzioni implicite su azioni ordinarie Telecom Italia e flusso di cedole).



Il Comitato Consiliare, - sulla scorta delle considerazioni già svolte in sede di relazione illustrativa della proposta dell'aumento di capitale di compendio all'Assemblea; - visto il parere sulla congruità del prezzo di emissione delle azioni da emettere a servizio del Prestito, rilasciato dal revisore legale della Società ai sensi del Codice Civile e del TUF; - preso atto delle conclusioni raggiunte dai consulenti Professor Tasca e Professor Corielli, nell'ambito dell'incarico ­ autonomamente conferito dal management della Società ­ per il rilascio di una fairness opinion sul prezzo di emissione delle notes; - accertato che i consulenti di cui al punto precedente si qualificano come indipendenti alla stregua dei criteri individuati dall'Allegato 4 al Regolamento Consob n. 17221/2010, in considerazione di tutto quanto sopra e alla luce delle proprie competenze e conoscenze, reputa corrette le condizioni economiche dell'operazione, confermando che ­ anche alla stregua delle considerazioni svolte innanzi rispetto all'interesse della Società ­ essa si svolgerà a valori qualificabili come convenienti per la Società.

Correttezza sostanziale delle condizioni dell'operazione Nella riunione del 7 novembre 2013 le condizioni dell'operazione sono state rappresentate al Consiglio di Amministrazione, dal management e dai Joint Global Co-ordinators and Joint Bookrunners come standard e allineate alle prassi di mercato. 9





Il Comitato ha peraltro acquisito un'analisi effettuata da una primaria banca d'affari internazionale non coinvolta nell'impostazione, né nel collocamento del Prestito) che raffronta il Prestito con operazioni comparabili di emissione di Mandatory Convertible Bonds. L'analisi, che copre termini di emissione, modalità di esecuzione e modalità di pricing, ha confermato che l'operazione in rassegna risulta allineata alle operazioni benchmark.



Il Comitato ha altresì accertato che le condizioni applicate alle parti correlate di Telecom Italia le quali hanno sottoscritto il Prestito (ovvero di quelle che eventualmente acquisteranno nel tempo le relative obbligazioni, fra l'altro destinate alla quotazione su un mercato regolamentato o un sistema multilaterale di negoziazione riconosciuto a livello internazionale entro marzo 2014) sono state e saranno le stesse condizioni applicabili ai bondholders che non si qualifichino come parti correlate.



In particolare, il "trattamento prioritario" concesso ai soci nel processo di allocazione delle obbligazioni, e del quale Telefónica S.A. ha chiesto di beneficiare, è consistito esclusivamente in una priorità nell'allocazione dell'ordine rispetto agli ordini di investitori qualificati non azionisti: le banche incaricate hanno assegnato cioè a Telefónica S.A. (in assenza di formale processo di riparto) il 100% della quantità richiesta contro una media del 50% circa ricevuto dagli investitori outright.



Il parere richiesto ai sensi dell'art. 8 del Regolamento Consob in materia di operazioni con parti correlate riguarda la correttezza sostanziale delle condizioni dell'operazione. Il Comitato, supportato dal proprio consulente, ritiene che pertanto eventuali profili di mancato rispetto delle procedure possano rilevare ai fini di tale giudizio nella misura in cui siano idonei a incidere negativamente sulla determinazione delle condizioni sostanziali dell'operazione.



Il Comitato, nella riunione del 4 dicembre 2013, con il supporto del proprio consulente, ha preso in esame le considerazioni svolte dal Consigliere Zingales, di seguito riportate, valutando se esse potessero incidere negativamente sulla determinazione delle condizioni sostanziali dell'operazione. Ad un esame attento, il Comitato, dopo ampia discussione, anche sulla base del parere illustrato dal Prof. Tasca, del parere di congruità di PricewaterhouseCoopers e del parere reso alla

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Società dal Prof. Piergaetano Marchetti, ha ritenuto di escludere questo rischio, date le caratteristiche del processo di determinazione delle condizioni sostanziali nel caso di specie. In particolare, il Comitato ritiene che, per le modalità di funzionamento del processo di bookbuilding, sia da escludersi che abbiano potuto influenzare negativamente gli ordini immessi nell'ambito del processo di bookbuilding e, dunque, le condizioni economiche dell'operazione: 1. l'applicazione della procedura per l'effettuazione di operazioni con parti correlate solo a valle della sottoscrizione del prestito da parte di Telefonica e di Banca IMI; 2. le comunicazioni intervenute tra il management della Società e i soci di Telco; 3. la concessione del trattamento prioritario ai soci in sede di allocazione. Alla luce di quanto sopra nonché delle proprie competenze e conoscenze, ritenuto che i profili di criticità di ordine procedurale in precedenza evidenziati non abbiano comunque influenzato le condizioni sostanziali dell'operazione, stanti le caratteristiche del processo di determinazione dei prezzi illustrate, il Comitato ritiene che le condizioni dell'operazione siano corrette dal punto di vita sostanziale. Per maggiore trasparenza si riporta che si dissociano dalle valutazioni innanzi svolte: - il Consigliere Calvosa, la quale, come già dichiarato nella riunione consiliare del 7 novembre 2013, "è contraria all'operazione di aumento del capitale al servizio della conversione del bond Telecom Italia Finance, non riconoscendone la convenienza per la Società in raffronto ad altre possibili operazioni alternative e non condividendo la diluizione delle partecipazioni degli azionisti senza misure compensative che ne consegue"; - il Consigliere Zingales, il quale, pur ritenendo che l'operazione risponda all'interesse della Società e avvenga a valori congrui e come tali qualificabili come convenienti, è dell'avviso che non siano soddisfatti i requisiti di correttezza sostanziale richiesti, in quanto a suo giudizio: 1. la valutazione di correttezza sostanziale include un giudizio sia circa le condizioni economiche dell'operazione sia sulla correttezza procedurale;

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2. alla luce delle informazioni che sono state rese note al Comitato di controllo e rischi nelle sedute del 27 novembre e del 4 dicembre 2013, la procedura delle operazioni con parti correlate avrebbe dovuto applicarsi sin dall'inizio; 3. anche tenendo conto della natura dell'operazione, l'accesso alle informazioni sulla decisione di emissione e sulle sue caratteristiche è stato discriminatorio tra soci; 4. in una situazione in cui la domanda del bond eccedeva l'offerta di tre volte, nell'allocazione in sede di riparto è stata favorita Telefonica.

Conclusioni Il Comitato Consiliare esprime il parere che l'operazione: - risponda all'interesse della Società; - avvenga a valori congrui e come tali qualificabili come convenienti; - soddisfi i requisiti di correttezza sostanziale richiesti. Il parere favorevole alla prosecuzione dell'iter perfezionativo dell'operazione non muta a fronte dell'avvenuta sottoscrizione (o dell'eventuale, futuro acquisto di obbligazioni emesse nell'ambito) del Prestito da parte di soggetti che si qualificano come parti correlate a Telecom Italia. Il presente parere è stato rilasciato dal Comitato Consiliare nella riunione del 4 dicembre 2013, alla quale hanno partecipato i Consiglieri Lucia Calvosa, Massimo Egidi, Angelo Provasoli, Mauro Sentinelli, Luigi Zingales, con l'intervento dei Sindaci Enrico Maria Bignami (Presidente del Collegio Sindacale), Roberto Capone, Gianluca Ponzellini, Ferdinando Superti Furga. Il parere è stato approvato dal Comitato Consiliare a maggioranza, con il voto contrario dei Consiglieri Calvosa e Zingales.

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Milano, 5 dicembre 2013 Informativa del Collegio Sindacale di Telecom Italia S.p.A. in merito alla richiesta Consob di diffusione di informazioni ai sensi dell'art. 114, comma 5, d.lgs. n. 58/98 Facendo seguito alle considerazioni in merito alla cessione delle partecipazioni detenute dal Gruppo Telecom Italia in Argentina contenute nel comunicato diffuso dalla Società in data 2 dicembre 2013, si espongono di seguito le ulteriori valutazioni che la Consob, con comunicazione in data 28 novembre 2013 (procedimento: 6349/2013), ha chiesto al Collegio Sindacale di Telecom Italia S.p.A. di fornire al pubblico. In particolare, "con riferimento all'operazione di emissione di un prestito obbligazionario subordinato garantito equity linked a tasso fisso per massimi euro 1.300 milioni a conversione obbligatoria con scadenza novembre 2016" (di seguito il "convertendo" e l'"operazione"), la Commissione ha richiesto al Collegio Sindacale di: 1. "fornire le proprie valutazioni in merito alla tempistica e alle modalità di coinvolgimento dell'Assemblea dei soci Telecom per l'emissione del convertendo, per la definizione del rapporto di cambio e del periodo e delle modalità di conversione delle obbligazioni, per l'aumento del capitale sociale a servizio del prestito e per l'esclusione del diritto di opzione, alla luce di quanto previsto nell'art. 2420bis, commi 1 e 2, e nell'art. 2441, comma 5, del codice civile", nonché di 2. "indicare le proprie considerazioni sulla rilevanza dell'operazione con riferimento alle disposizioni previste dal Regolamento Consob n. 17221/2010 in materia di operazioni con parti correlate". Preliminarmente si rappresenta che il Collegio Sindacale ha svolto la propria attività di vigilanza sull'operazione in occasione delle riunioni (i) del Comitato per il controllo e i rischi in data 30 ottobre, 6 e 27 novembre, tutte tenute in forma congiunta con lo stesso Collegio Sindacale, (ii) del Comitato Consiliare (per tale intendendosi il Comitato


composto da tutti i Consiglieri indipendenti e non correlati ai sensi dell'art. 8, comma 1, lettera c) del Regolamento Consob n. 17221/2010 e della Procedura per l'effettuazione di operazioni con parti correlate adottata dalla Società) del 4 dicembre 2013, (iii) del Consiglio di Amministrazione del 7 novembre e 5 dicembre 2013, nonché (iv) nelle proprie riunioni dell'11, 12, 20, 28 e 29 novembre e del 5 dicembre scorsi. L'Organo di controllo, che si è avvalso del supporto del proprio consulente legale, prof. avv. Paolo Montalenti, ordinario di diritto commerciale dell'Università di Torino, ha esaminato, tra l'altro, i) la documentazione presentata al Consiglio di Amministrazione del 7 novembre e del 5 dicembre 2013, ii) l'avviso di convocazione dell'Assemblea degli azionisti del 20 dicembre 2013 e la documentazione al riguardo messa a disposizione del pubblico dalla Società, iii) le considerazioni del Comitato per il controllo e i rischi, iv) il parere rilasciato dal Comitato Consiliare, v) i pareri legali ed economicofinanziari acquisiti. Tanto premesso, con riferimento alla richiesta sub 1. si rappresenta quanto segue. Il Collegio Sindacale ha anzitutto accertato che all'operazione non trovano applicazione le previsioni di cui all'art. 2420bis, commi 1 e 2, del codice civile dettate per l'ipotesi in cui l'emissione delle obbligazioni venga effettuata dalla stessa società chiamata ad emettere le azioni in cui le obbligazioni saranno convertite e che demanda all'assemblea straordinaria della società emittente la determinazione del rapporto di cambio e il periodo e le modalità della conversione, come pure l'aumento di capitale al servizio della stessa. Nell'operazione in esame, invece, l'emissione del prestito obbligazionario è stata effettuata da Telecom Italia Finance S.A. mentre le azioni nelle quali le obbligazioni saranno convertite sono quelle della controllante Telecom Italia S.p.A.. All'Assemblea di quest'ultima sarà pertanto proposta la sola approvazione di un aumento del capitale sociale con esclusione del diritto di opzione mediante emissione di azioni ordinarie, a servizio della conversione del prestito obbligazionario emesso da Telecom Italia Finance S.A. e garantito da Telecom Italia S.p.A.. L'Organo di controllo ha inoltre verificato la regolarità della convocazione dell'Assemblea Telecom Italia del 20 dicembre 2013, come pure il rispetto dei termini e 2


delle modalità previste dalla normativa vigente per la messa a disposizione delle relazioni sugli argomenti all'ordine del giorno. In particolare, con specifico riferimento alla proposta di aumento di capitale, il Collegio Sindacale ha verificato la completezza delle informazioni contenute nella relazione illustrativa che, nel rispetto dell'art. 2441 del codice civile e dell'art. 72 del Regolamento Consob n. 11971/1999 e s.m., fornisce idonea rappresentazione tra l'altro dell'interesse della Società nell'operazione e le sue finalità, delle ragioni dell'esclusione del diritto di opzione e dei criteri di determinazione del prezzo di emissione delle azioni, la cui adeguatezza è stata confermata dalla società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. ai sensi degli art. 2441, commi 5 e 6, del codice civile e dell'art. 158, comma 1, del decreto legislativo n. 58/1998. Nella relazione sono altresì illustrate le caratteristiche del prestito obbligazionario, le condizioni e i termini di conversione. Con riferimento alla richiesta sub 2. si rappresenta quanto segue. Il Collegio Sindacale ha verificato il procedimento relativo all'emissione da parte della controllata lussemburghese Telecom Italia Finance S.A. di un prestito obbligazionario convertendo in azioni Telecom Italia da collocare con modalità overnight presso investitori qualificati. L'operazione è stata illustrata al Consiglio di Amministrazione del 7 novembre 2013 ed è stata strutturata ed approvata come operazione di mercato in quanto rivolta ad un pubblico indifferenziato di investitori qualificati. Il Collegio Sindacale ha preso atto che nel corso della riunione il Consigliere Alierta ha dichiarato l'intenzione di Telefónica S.A. di sottoscrivere il prestito ed ha altresì preso atto che il management ha riferito del contatto con i principali investitori qualificati mediante procedura di c.d. wallcrossing, gestita dalle banche incaricate del collocamento, e con i soci di TELCO S.p.A.. L'operazione era quindi suscettibile di trasformarsi potenzialmente in operazione con parti correlate nella fase successiva dell'esecuzione. Il Collegio Sindacale condivide la decisione del Comitato per il controllo e i rischi di ritenere che l'operazione nella fase esecutiva, in ragione della sottoscrizione da parte

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di Telefónica S.A. e di Banca IMI S.p.A., ha assunto le caratteristiche di operazione con parte correlata. Il Collegio Sindacale ha preso atto che il Comitato per il controllo e i rischi ha richiesto che trovasse applicazione la Procedura per l'effettuazione di operazioni con parti correlate adottata dalla Società (la "Procedura"), qualificando l'operazione "di maggiore rilevanza" in via volontaria, come consentito dalla Procedura medesima (Sez. I, p.to 19). Il Collegio Sindacale ha preso atto altresì che il trattamento prioritario riservato, tra gli altri, a Telefónica è consistito in una priorità nell'allocazione dell'ordine da parte delle banche incaricate rispetto agli altri investitori. Il Collegio Sindacale ha inoltre preso atto del parere favorevole espresso dal Comitato Consiliare, composto dai Consiglieri indipendenti non correlati (Lucia Calvosa, Massimo Egidi, Angelo Provasoli, Mauro Sentinelli, Luigi Zingales), parere che è stato approvato a maggioranza, con il voto contrario dei Consiglieri Calvosa e Zingales. Il parere del Comitato Consiliare ha ritenuto che "l'operazione risponda all'interesse della Società, avvenga a valori congrui e come tali qualificabili come convenienti, soddisfi i requisiti di correttezza sostanziale richiesti". Il Collegio Sindacale ha altresì preso atto dei rilievi del Consigliere Calvosa; ha preso atto, infine, delle osservazioni critiche formulate dal Consigliere Zingales relativamente ai requisiti di correttezza sostanziale dell'operazione, in merito alle quali il Collegio Sindacale sta svolgendo approfondimenti.

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