RISULTATI 2021 – Risultati molto positivi nel 2021 per Openjobmetis ad eccezione dell’utile netto, che nel 2020 aveva beneficiato dell’effetto del riallineamento fiscale dell’avviamento.
Il giro d’affari è infatti balzato del 39,4% a 720,8 milioni anche per effetto dell’acquisizione di Quanta, ma a pari perimetro sarebbero comunque ammontati a 655,1 milioni (+26,7% rispetto al dato 2020).
In particolare i ricavi da somministrazione lavoro temporaneo sono balzati del 38,4% a 704,2 milioni, quelli da ricerca e selezione del personale ben dell’83,1% a 5,8 milioni e i ricavi da altre attività del 58,1% a 8,1 milioni; inoltre sono presenti i nuovi ricavi per servizi in outsourcing per 2,7 milioni.
Gli altri proventi (per lo più contributi Forma.Temp) sono anch’essi balzati dell’80,2% a 15,6 milioni; il 2021 ha anche beneficiato di un contributo straordinario di 1,2 milioni erogato dall’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro quale rimborso per corsi di formazione.
I costi per consumi di materie prime, poco rilevanti, sono aumentati del 16,1% a 202.000 euro, mentre i costi per servizi sono balzati del 53,9% a 37,6 milioni (incremento per lo più dovuto al consolidamento di Quanta) e analogamente il costo del personale è salito del 31,4% a 39,9 milioni, in presenza del resto di un numero medio di dipendenti che, per l’ingresso di Quanta, è passato da 652 a 729 unità.
Gli altri costi operativi sono anch’essi balzati del 39,4% a 635,2 milioni (si tratta nella quasi totalità dei costi relativi al lavoro somministrato).
Nel complesso l’ebitda è passato da 14,9 a 23,5 milioni (+58,3%); su base salito del 66,8% a 25,5 milioni.
Non considerando nel 2021 Quanta, l’ebitda 2021 sarebbe stato pari a 22,9 milioni e quello rettificato a 24 milioni.
Dopo ammortamenti in aumento da 5 a 6,2 milioni (e accantonamenti da 1,6 a 2,2 milioni), l’ebit ha raggiunto 15,2 milioni (+83,6%).
Il saldo negativo della gestione finanziaria, non particolarmente significativo, è peggiorato da 301.000 a 678.000 euro (di cui 79.000 derivanti dal consolidamento di Quanta).
Al 31/12/2021 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 44,5 milioni, in significativo aumento rispetto ai 17,4 milioni di fine 2020 esclusivamente per effetto dell’acquisizione Quanta (senza la quale sarebbe ammontato a 14,4 milioni).
In ogni caso l’utile ante imposte è balzato dell’82% a 14,5 milioni ma, dopo imposte per 3,8 milioni (tax rate del 26,1% a fronte del citato effetto fiscale positivo per 15,7 milioni del 2020 dovuto al riallineamento dell’avviamento), e l’imputazione a terzi di una quota di utile di competenza passata da 13.000 a 107.000 euro, l’utile netto è stato pari a 10,6 milioni, il 55,1% in meno rispetto ai 23,6 milioni al 31/12/2020.
Il dividendo ammonta a 0,31 euro per azione, in pagamento dall’11 maggio 2022.