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MILANO (MF-NW)--Dopo il rally delle ultime settimane, che ha spinto i prezzi del petrolio vicino ai 100 dollari al barile, la corsa del greggio è rallentata, in particolare dopo che le scorte settimanali di carburante sono salite sui massimi da gennaio 2022. Tuttavia, per gli esperti i guadagni del petrolio non sono destinati a fermarsi, almeno non fino alla fine dell'anno.

RIALZO PETROLIO NEGATIVO PER INFLAZIONE E B. CENTRALI (BG SAXO)

Questa prospettiva, apparentemente positiva per il mercato, è in realtá fonte di preoccupazione per le banche centrali. Il rally dei prezzi del petrolio, infatti, spiega Ole Hansen, responsabile della strategia sulle materie prime di Bg Saxo, in un contesto di prospettive di offerta restrittive, ha sollevato nuovi timori sull'inflazione e ha contribuito ad accelerare le vendite in corso nei Treasury, dove il rendimento dei titoli a 10 anni è recentemente salito al livello piú alto dal 2007. Il petrolio ha esteso il suo rialzo mensile la scorsa settimana, sottolinea Hansen, con quello europeo che si è avvicinato al livello psicologico importante di 100 dollari, mentre quello americano ha toccato i 95 usd al barile dopo che l'Eia ha riportato un altro calo delle scorte di greggio a Cushing, l'enorme hub di stoccaggio in Oklahoma utilizzato come punto di consegna per i futures del petrolio americano.

CONSUMI BENZINA USA SU MINIMI DA 22 ANNI FERMAno RALLY (JPMORGAN)

L'azione dei prezzi si è poi brevemente trasformata in modo disordinato dopo che le scorte si sono avvicinate ai livelli storici bassi, suscitando preoccupazioni sulla qualitá del petrolio rimanente e sulla possibilitá che scenda al di sotto dei livelli operativi minimi. Inoltre, anche l'aumento inaspettato delle scorte settimanali di benzina statunitensi, che si sono attestate a 227 milioni di barili, 6,5 mln in piú rispetto ai sette giorni precedenti, segnalando l'aumento piú consistente da gennaio 2022, ha contribuito ala volatilità sui prezzi. La scarsitá della domanda potrebbe essere in parte dovuta alle piogge torrenziali che hanno provocato inondazioni a New York venerdì scorso e alla tempesta tropicale Ophelia, che si è abbattuta nel Nord-Est con acquazzoni torrenziali a fine settembre, spiega Bob Yawger di Mizuho.

Inoltre, il consumo di benzina negli Stati Uniti è sceso sul livello piú basso degli ultimi 22 anni. "Un'impennata del 30% dei prezzi dei carburanti nel terzo trimestre di quest'anno ha depresso la domanda, provocando un crollo stagionale di 223.000 barili al giorno", spiegano gli analisti di Jp Morgan.

CURVA GREGGIO NON MENTE: PREZZI ELEVATI FINO A 2024

A differenza dell'aprile 2020, quando il greggio americano ha brevemente toccato un picco negativo di 40 usd al barile per i timori che il crollo della domanda causato dalla pandemia avrebbe riempito Cushing, Hansen sottolinea che il contrario si fa sentire ora a causa di mesi di forte raffinazione e domanda di esportazioni. Questo ha comportato un ampliamento dei premi che gli acquirenti sono disposti a pagare per la consegna immediata anzichè in seguito e, dopo il rapporto, il prompt spread del petrolio americano è salito a 2,50 usd prima di scendere a 2,1 usd al barile. L'esperto avverte che la curva del greggio non mente mai: l'attuale forte arretramento indica che i prezzi spot rimarranno alti fino a quando qualcosa non si romperà, attraverso uno sciopero degli acquirenti da parte di un importante consumatore-importatore o da parte dell'Arabia Saudita - sostenendo che la loro missione di ridurre le scorte globali è stata compiuta - annunciando un aumento della produzione a sorpresa. Se nessuno di questi scenari si verificherá, Hansen sostiene che i prezzi rimarranno elevati fino al 2024, quando la nube di recessione probabilmente diventerá piú scura, non da ultimo in Europa e negli Stati Uniti, come segnalato dal citato irripidimento ribassista delle curve dei rendimenti.

gan

gerica.antolini@mfnewswires.it

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October 08, 2023 06:38 ET (10:38 GMT)

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