Isab: Urso su raffineria Priolo, se serve useremo golden power (Rep)
11 Januar 2023 - 9:41AM
MF Dow Jones (Italian)
Un clima di attesa, nel tentativo di tracciare l'identikit
dell'incrocio di multinazionali che si appresta a diventare il
nuovo proprietario della Isab di Priolo, la seconda più grande
raffineria italiana, fino a oggi sotto il controllo del gruppo
russo Lukoil. E' l'attesa che si respira nel polo petrolchimico in
provincia di Siracusa che occupa in tutto 10.000 persone, duemila
delle quali (indotto compreso) lavorano nel sito che sta per
passare di mano a un prezzo che si stima sfiori i 2 miliardi di
euro.
"Non conosciamo il gruppo - dice Giuseppe Di Natale,
sindacalista Uiltec a La Repubblica - ma è importante capire che
intenzioni hanno. Se arrivano per una speculazione o per investire.
Per questo riteniamo vitale il golden power in mano al governo.
Lukoil, in fondo, qui ha tirato a campare, non possiamo dire che ci
mancherà. Ma non vorremmo che i nuovi siano peggiori". Di prudenza
parla anche il segretario siciliano della Cgil Filctem, Giacomo
Rota: "aspettiamo di vedere il piano industriale e vogliamo
certezze sui livelli occupazionali e sugli investimenti,
soprattutto quelli legati agli adeguamenti alle norme europee sulla
decarbonizzazione. Su questo accordo di vendita si sa ancora troppo
poco, soprattutto sul partner tecnico del fondo".
Il puzzle dei potenziali nuovi proprietari di Isab è complesso.
C'è il fondo cipriota con capitali israeliani Goi Energy guidato
dall'amministratore delegato Michael Bobrov. E' lui il socio di
maggioranza del partner tecnico, Bazan Group che in Israele
gestisce la più grande raffineria del Paese. Ma accanto a loro c'è
il colosso Trafigura, nato in Svizzera e adesso con sede a
Singapore che avrebbe siglato un accordo decennale di fornitura di
materie prime. Uno dei più grandi trader petroliferi e minerari del
mondo con un giro d'affari stimato in almeno 150 miliardi di
dollari l'anno. Una multinazionale potente ma anche molto discussa
e con interessi in ogni angolo del pianeta a iniziare da Dubai e
dall'Iraq e che ha già un piede in Italia. Possiede il 5,2 per
cento della Saras, proprietaria della raffineria sarda di Sarroch
nei pressi di Cagliari. Una delle più grandi d'Europa insieme alla
Isab, con una capacità produttiva di 15 milioni di tonnellate di
prodotto annue, una in meno del sito di Priolo.
"Non ce li stiamo sposando - ironizza il ministro delle Imprese,
Adolfo Urso - sono realtà molto importanti e fra le nove che hanno
avuto colloqui con il ministero in vista di un eventuale acquisto,
proprio perché abbiamo chiarito di volere usare il golden power".
Per il ministro sul preliminare di vendita non ci sono misteri: "è
un accordo fra privati ma che è legato al golden power che non
prevede solo divieti ma anche prescrizioni strettissime sia sui
livelli occupazionali e di produzione che sulla riconversione. Se
non si rispettano si blocca tutto. Mi pare che anche nelle
comunicazioni ufficiali gli acquirenti abbiano preso atto di
questo". Dal governo, infine, potrebbe anche arrivare un Dpcm per
risolvere in via transitoria la questione del depuratore
dell'intero polo petrolchimico, sotto sequestro per disastro
ambientale. Deroghe sul modello Ilva in attesa dei lavori di
adeguamento per salvare il sito industriale e i suoi 10mila
lavoratori.
cos
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January 11, 2023 03:26 ET (08:26 GMT)
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