Il Ftse Mib perde l'1,02% a 22.108 punti.

Un gestore interpellato da MF-Dowjones nota che "sul mercato resta la volatilità. Domani sara' pubblicata l'inflazione americana di gennaio alle 14h30, un dato che gli investitori guarderanno con estrema attenzione e che potrebbe essere una discriminante per l'andamento dell'azionario".

L'esperto spiega infatti che "un dato molto forte potrebbe incrementare la volatilità sui listini, un dato in linea alle attese potrebbe invece lasciare la situazione invariata e consentire al mercato di effettuare un movimento di consolidamento. Un dato inferiore alle attese potrebbe essere positivo per l'azionario in generale mentre potrebbe avere un effetto negativo sul Ftse Mib. Infatti, l'inflazione sotto le attese potrebbe causare un calo dei rendimenti e quindi creare una sorta di rotazione a Milano dai bancari verso le utility".

La recente correzione sull'azionario è stata causata dai dati del mercato americano superiori alle attese, elemento che ha portato gli investitori a temere una Federal Reserve piu' aggressiva delle attese sul fronte del rialzo dei tassi. L'inflazione è un dato che la Fed osserva attentamente per le decisioni di politica monetaria e quindi in questo contesto il dato di domani diventa estremamente importante per i mercati.

A piazza Affari le banche scambiano in territorio negativo con lo spread Btp/Bund che è in aumento a 133,7 punti base: Ubi B. -2,73%, Unicredit -2,06%, Banco Bpm -1,9%, Bper -1,61% e Intesa Sanpaolo -1,24%. In positivo solo Mediobanca (+0,23%).

Telecom I. perde l'1,94% a 0,689 euro. Secondo un gestore interpellato da MF-Dowjones il focus resta sullo spin-off della rete, anche se le dichiarazioni dell'a.d. Amos Genish relative al fatto che non è prevista la quotazione della nuova entitá derivante dalla separazione della rete hanno un pò raffreddato la speculazione sul titolo.

In controtendenza Recordati (+1,23%) e Moncler (+0,19% a 26,6 euro) su cui Mediobanca Securities ha alzato la raccomandazione da neutral a outperform, scegliendo il titolo quale propria top pick per il 2018 nel settore del lusso.

Sul resto del listino si segnala Saras (-2,93% a 1,591 euro) con il focus che resta sul margine di raffinazione. Dal sito della societá emerge che il margine di raffinazione medio nell'area del Mediterraneo nella scorsa settimana si è attestato a circa 2 dollari al barile, in calo rispetto a 2,6 usd dei sette giorni precedenti.

B.Carige (-3,95%) e B.Mps (-3,87%) continuano a pagare i risultati 2017 deboli pubblicati venerdi' a mercati chiusi.

sda

susanna.scotto@mfdowjones.it

 

(END) Dow Jones Newswires

February 13, 2018 06:46 ET (11:46 GMT)

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