Chiusura in ribasso per le borse europee dopo i forti rialzi di ieri. Sui mercati ha prevalso per quasi l'intera seduta una certa cautela in attesa delle parole del presidente della Fed Janet Yellen e del governatore della Bce, Mario Draghi, a Jackson Hole. Sono tornate anche le tensioni geopolitiche: un convoglio (umanitario) russo ha passato il confine senza permesso, violando l'accordo tra Mosca e Kiev. Immediata la condanna europea che ha definito l'invio del convoglio una chiara violazione della frontiera ucraina.

Sul fronte macro, invece, La Yellen non ha escluso un possibile rialzo anticipato dei tassi se il miglioramento del mercato del lavoro sarà piú veloce delle attese, sottolineando, comunque, che un andamento deludente dell'economia renderebbe la politica monetaria più accomodante.

Da segnalare anche le parole di Bullard, membro della Fed. "In questo momento confermo" la previsione per "la fine del primo trimestre 2015" come periodo per il primo rialzo dei tassi da parte della Fed, ha dichiarato all'emittente televisiva Cnbc James Bullard, presidente

della Fed di St. Louis, spiegando che la Banca centrale americana "è

abbastanza vicina" a raggiungere gli obiettivi su lavoro e inflazione.

Il focus, comunque, è tutto sulle parole della Yellen e, secondo alcuni osservatori, il suo discorso non è stato così da "Colomba" come ci si poteva aspettare. L'approccio è stato piuttosto cauto e bilanciato tra i dati economici, soprattutto quelli sul mercato del lavoro, e l'enfasi sulle eventuali risposte della Banca Centrale Americana all'andamento dell'economia Usa.

A piazza Affari debole il Ftse Mib: -0,46% a 19917 punti. Segno meno anche nel resto d'Europa: Dax -0,66%, Cac 40 -0,93%, Ftse 100 -0,04%.

Sul paniere principale in ordine sparso le banche. Da segnalare soprattutto B.Mps (+2,82%), che ieri era rimasta un po' indietro rispetto agli altri istituti, seguita dal B.Popolare (+2,25%), B.P.E.Romagna (+0,59%), Mediobanca (+0,38%) e B.P.Milano (+0,26%). Segno meno per Unicredit (-0,26%) - secondo indiscrezioni, fondi Usa sarebbero in pole position per rilevare il 50% di Pioneer - e Intesa Sanpaolo (-0,09%). Debole anche Ubi B. (-0,18%).

Tre le altre blue chip lettera su Enel G.P. (-0,78%) nonostante l'upgrade a buy da hold deciso dagli esperti di Berenberg mentre ha perso terreno Telecom I. (-1,25%) nel giorno del possibile incontro tra Patuano/Recchi e Vincent Bollore', numero uno di Vivendi.

In frazionale rialzo Fiat (+0,55%) con il mercato che resta sempre in attesa di novità sul fronte del recesso legato alla fusione con Chrysler mentre hanno chiuso debolmente Pirelli & C. (-0,35%) e Finmeccanica (-0,58%). Senza spunti Luxottica (-0,28%) e acquisti su UnipolSai (+2,15%).

Nel resto del listino in evidenza Saras (+2,38%) e BancaEtruria (+2,35%). Oggi MF sottolinea che la trasformazione in spa della Banca, deliberata dal Cda nei giorni scorsi, ha riaperto il cantiere delle alleanze con istituti di elevato standing come suggerito dalla Banca d'Italia.

fus

marco.fusi@mfdowjones.it

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