Milano ancora lontana dal segno piu', con il Ftse Mib che perde
lo 0,83% a 15.778 punti.
Non va meglio a Parigi, Francoforte e Londra con il Cac-40 e il
Dax che cedono l'1,5%, mentre il Ftse 100 lo 0,91%. In rosso anche
Wall Street, con il Dow Jones che cede lo 0,6% e lo S&P500 lo
0,57%.
Il Ftse Mib non ha incrementato le perdite dopo la notizia che
l'Fmi ha tagliato le stime sul Pil globale nel 2012. Per quanto
riguarda l'Italia, il dato e' visto ora in calo del 2,2%.
Per un esperto sentito da Mf-Dowjones "la notizia non giunge
inaspettata e un ulteriore decremento del Pil rendera' ancor piu'
difficile sostenere l'entita' del nostro debito pubblico".
"Non siamo ancora fuori da questa fase di alta volatilita'" del
mercato, spiega inoltre un altro analista, che pone come possibile
segnale di rialzo "una rottura dei 16.000 punti, confermata da una
chiusura della settimana sopra questo livello". L'esperto nota che
sara' difficile poter superare stabilmente questa resistenza "se
non si risolve la vicenda tra la Grecia e i suoi debitori
privati".
L'esperto nota che il comparto bancario e' uno di quelli
maggiormente in sofferenza (Ubi B., B.Popolare e Intesa Sanpaolo le
peggiori del settore con perdite rispettivamente del 4,57%, del
1,72% e dell'1,58%), ma rileva la soddisfacente tenuta di Unicredit
che, stabile attorno alla parita' (-0,08%), fa peggio solo di B.Mps
(+1,03%). Per l'analista il titolo dell'istituto di piazza Cordusio
beneficia del buon esito che sta avendo l'aumento di capitale, in
chiusura venerdi' prossimo.
Snam R.G. e' ancora la migliore del paniere principale (+3,34%)
e al di fuori delle blue chip si segnala il buon progresso di Landi
R. (+6,12%) dopo i rumors che parlano di possibili eco-incentivi al
settore auto. fp