Generali Ass.: ancora frattura in cda (MF)
03 Mai 2022 - 8:42AM
MF Dow Jones (Italian)
Ieri il Cda di Generali ha nominato Philippe Donnet ad per un
terzo mandato, con due voti contrari e un'astensione, mentre Andrea
Sironi è stato nominato all'unanimità nuovo presidente della
compagnia.
Non c'è stato dunque l'atteso atto di distensione tra gli
azionisti della compagnia di Trieste, o almeno non del tutto. Se
sulla nomina del presidente c'è stata unanimità, su quella
dell'amministratore delegato il via libera ha avuto il voto
contrario di Francesco Gaetano Caltagirone, che in assemblea aveva
presentato una lista alternativa (candidato come ceo Luciano
Cirinà) che si è fermata al 41,73%. L'imprenditore capitolino,
azionista con il 9,95% e già vicepresidente di Generali che lo
scorso gennaio si era dimesso in polemica, ha espresso voto
contrario, proprio come Flavio Cattaneo, consigliere eletto nella
sua lista.
Mentre la professoressa Marina Brogi, terza consigliera indicata
dalla lista Caltagirone, ha optato per l'astensione. Con il voto
favorevole di tutti gli altri consiglieri indicati dal precedente
board (ad eccezione di Donnet e Sironi che si sono astenuti) in un
board composto complessivamente da 13 membri. La spaccatura che nei
mesi scorsi aveva portato alla contrapposizione della lista del
consiglio, sostenuta da Mediobanca, con quella di Caltagirone
(sostenuta tra l'altro da Leonardo Del Vecchio, Crt e dei Benetton)
resta quindi evidente anche nella nuova governance della compagnia.
Per ora non c'è traccia di ricomposizione nonostante i Benetton
(saliti nel frattempo al 4,75% del capitale) nei giorni scorsi
avessero tentato di proporsi con un ruolo di mediatori.
Per ora però non arrivano segnali di cambiamento sostanziali
rispetto alle frizioni dei mesi scorsi mentre la nomina dei sei
comitati della compagnia (a partire da quello per le parti
correlate su cui l'ingegnere capitolino ha alzato l'attenzione) è
stata rinviata ad un nuovo consiglio, che si terrà probabilmente la
prossima settimana. Se le armi legali per Caltagirone sembrano
spuntate con la vittoria della lista del board che è stata ben più
ampia dell'ormai famoso prestito titoli utilizzato da Mediobanca
per salire nel capitale (4,41%) resta da capire come verrà
ricomposta la frattura. Sul tavolo c'è la nomina di un
vicepresidente, ma anche di un eventuale direttore generale («che
resta una mia prerogativa», aveva detto Donnet nell'intervista
rilasciata a MF-Milano Finanza nei giorni scorsi) e probabilmente
anche un'ulteriore stretta delle norme per le operazioni con parti
correlate. Sul fronte dei titoli emerge poi che il prestito di
Mediobanca arriverà a scadenza a fine maggio, ma in ballo c'è anche
un'opzione su circa il 3% di azioni in mano a Caltagirone con la
controparte che potrebbe esercitarla e comprare i titoli il
prossimo 17 giugno, nel caso in cui le azioni valessero meno dello
strike price pari a 18,5 euro.
fch
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May 03, 2022 02:27 ET (06:27 GMT)
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